FAQ

1Vi è una soglia minima di partecipanti per un concreto funzionamento del progetto?
A livello giuridico è sufficiente che vi siano 2 membri, tra i quali almeno un produttore, per formare una comunità. La soglia minima, e quindi la convenienza economica, può essere valutata attraverso un piano economico finanziario che consideri i costi di gestione e i ricavi. Vige comunque la regola che maggiore sarà la quota di energia condivisa maggiori saranno i benefici generati.
2Devo essere proprietario di un impianto fotovoltaico per aderire ad una CER?
No, possono aderire alla CER anche cittadini che hanno un semplice contatore di casa
3Quali sono i vantaggi concreti per i membri della comunità?
I membri Prosumer avranno diversi vantaggi economici: riduzione dei costi in bolletta grazie all’autoconsumo di energia rinnovabile prodotta dal proprio impianto, riconoscimento del ritiro dedicato per l’energia immessa in rete e ottenimento della propria quota di incentivi generati dalla condivisione qualora previsto dal regolamento. I membri Consumers invece godranno della quota di incentivi generati dalla condivisione, in quanto non posseggono impianti di loro proprietà.
4Quali sono i costi di adesione e di fruizione?
Non sono previsti particolari costi di adesione alla CER, se non in casi in cui la forma giuridica scelta richieda un conferimento specifico (quota associativa o di capitale sociale). In generale potrà però risultare necessario installare appositi dispositivi di misurazione dei consumi e delle immissioni denominati Smart Meter.
5Ci sono incentivi o altre forme di sostegno, nazionali o regionali per chi voglia costituire un Gruppo di autoconsumo collettivo o una Comunità energetica rinnovabile?
Esistono bandi regionali, per il finanziamento all'installazione di impianti da fonte rinnovabile a servizio di comunità energetiche rinnovabili.

Ulteriori informazioni si possono trovare nelle FAQ sul sito del GSE (Gestore Servizi Energetici)